Poesia, Psicologia e Pittura

Collaborazione con il pittore Italo Corrado

La mia collaborazione con il pittore milanese Italo Corrado è iniziata nel 2018, quando gli ho chiesto di affiancare dei suoi dipinti alle mie poesie del libro Oltre Confine (Macchione Editore).

Ne è nato uno splendido connubio tra il poeta venuto dal lago e il pittore metropolitano.

Italo Corrado ha saputo trarre dalla raccolta di poesie Oltre Confine una sua personale visione.

Abbiamo presentato nel dicembre 2018 il libro ed esposto i quadri a Palazzo Verbania di Luino (Va) e all’Istituto Elvetico di Lugano (CH).

Corrado ha inaugurato una personale al Teatro Giuditta Pasta di Saronno (Va) nel 2019, esponendo una ventina di quadri, tutti raffiguranti la mia poesia Oltre.

Nel marzo 2021 Italo Corrado ha presentato una trilogia intitolata Oltre Confine (ispirata al mio libro Oltre Confine) a San Remo nella settimana dedicata al Festival, presso l’hotel Miramare Palace Sanremo, nella prestigiosa esposizione “”Blu dipinto in blu”.

Al momento stiamo collaborando ad altri progetti poesia-pittura, nel tentativo di unire il simbolismo delle mie poesie con la sua capacità artistica. In particolare, il Corrado sta portando in giro per l’Italia la personale “Effetto lago. Le mille sfumature dell’inconscio”, tematica presente nel mio saggio Risveglio. L’ermeneutica del simbolo e potenza dell’arte (Flamingo Edizioni) e ha esposto diversi quadri sul vino presso la Cantina Scolari di Bottenago (Brescia), ispirandosi ad alcune mie poesie sul nettare degli dei.

Italo Corrado, laureato all’Accademia delle Belle Arti di Brera, è un artista concettuale, espressionista-astratto attivo a Milano. Indaga sulle dinamiche percettive in chiave naturalistica e contemporanea, misurandosi con i grandi misteri della psiche. Grazie alla forza dei colori dialoga sulla tela rappresentando, con sprazzi di luce e ombre, le grandi tematiche che indaga l’essere umano. Italo presenta una trilogia intitolata ‘Oltre confine’.

Il sito di Italo Corrado

COLLABORAZIONI

Oltre Confine

Di fronte al tempo pesante dell’essere (“Si và di giorno in giorno sotto la ruota trascinati”), sarà un preciso elemento lacustre a risvegliare la coscienza del poeta: il soffio del vento. Simbolo del cambiamento, il vento è in grado di far emergere tracce profonde e di collegare fra loro parti opposte – nord e sud del lago Maggiore, conscio e inconscio dell’anima – andando oltre confine (“Vento… colla di una moneta spezzata”).

Da qui la riscoperta di momenti autentici dell’esistenza consistenti nell’amore della vita (in Laura) e nella bellezza infantile del gioco (“Una calza arrotolata batte una vita indaffarata”). Una nuova visione del tempo, ciclica, “arrotolata” che permette di godere appieno del momento, al di là delle preoccupazioni quotidiane. Forse è proprio questo il fine del poeta, cantare il desiderio di andare oltre, invocare la speranza per accedere ad armonie celesti (“Fammi volare ancora oltre la cima del Monviso”).

Pur sapendo sempre di essere un “ospite straniero” in questo mondo, di provare a descriverne gioie e dolori, in un gioco creativo di cui la moltitudine “si diletta, padrona”.

A partire da questo “filo rosso”, ne è nato uno splendido connubio tra il poeta venuto dal lago e il pittore metropolitano. Italo Corrado ha saputo trarre dalla breve raccolta di poesie Oltre Confine di Paolo Pellicini una sua personale visione. A ciascun lettore la propria.

Ferromonte

– Esposizione quadri Oltre Confine a Luino, Varese, Milano e Lugano (CH)

– Esposizione trittico Oltre Confine a San Remo nella rassegna “Blu dipinto in blu”

– Personale Oltre Confine a Saranno (Va) presso il teatro Giuditta Pasta – Scarica qui il catalogo della mostra

– https://lesempiterne.wordpress.com/2021/06/21/860/

Effetto Lago

Le mille sfumature dell’inconscio

Le ACQUE hanno significati molteplici e profondi. Hanno anzitutto un significato religioso: «Le tenebre ricoprivano l’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque» (gen 1,2). Grazie alla loro trasparenza rivelano la trascendenza. Sono mezzo di purificazione e di rigenerazione. Sono la fonte e l’origine di ogni cosa creata e, per estensione, di tutte le possibilità esistenziali. Bachelard sottolinea molto bene la funzione di impasto vitale che l’acqua possiede in sé, riportando un passo di Claudel: «In aprile, preceduto dalla fioritura profetica del ramo del susino, ha inizio su tutta la terra il lavoro dell’acqua, austera servitrice del sole. Dissolve, scalda, rammollisce, penetra e il sale diventa saliva, permea, mastica, mescola e, una volta che la base risulta pronta, la vita inizia, il mondo vegetale, con tutte le sue radici, riprende a pescare sul fondo universale.

L’acqua acida dei primi mesi a poco a poco diventa un denso succo, un liquore, un miele amaro carico tutto di potenza sessuale…».

Acqua simbolo dell’inconscio: «L’immagine di Ulisse legato all’albero della sua nave per ascoltare, senza cedervi, i richiami delle sirene, rappresenta esattamente la posizione di chi sta facendo un percorso di individuazione. Anch’egli infatti sta compiendo un viaggio nell’acqua, l’inconscio, che racchiude ogni sorta di immagini profonde, assai seduttive e spesso quasi ipnotiche: sono le sirene col loro canto. Sono sirene quei contenuti inconsci, particolarmente affascinanti, che tendono a tirarci giù, nel profondo.

Essi vanno visti, ascoltati: per farne un’esperienza cosciente, per trasformarli» (C. Risé). Cammino espresso splendidamente da queste parole di Guzzi: «Dobbiamo cioè renderci conto che la discesa negli inferi, con le conseguenti e inevitabili figurazioni delle identità egoiche precedenti, è solo la propedeutica di una transfigurazione, e cioè della formazione di un nuovo io che sappia integrare le energie rimosse che tornano a galla, raggiungendo così un’identificazione umana più autentica e più forte».
C.G. Jung costruì la “torre” a Bollingen ricercando questa dimensione sacra e simbolica: «Fin da principio tenni fermo che avrei costruito vicino all’acqua… dapprima non progettai una casa vera e propria, ma solo una specie di dimora primitiva a un solo piano. Doveva essere una costruzione rotonda, con un focolare al centro e cuccette lungo le pareti. Più o meno avevo in mente una capanna africana, dove il fuoco, circondato da pochi sassi, arde nel mezzo, e tutta la vita della famiglia si svolge intorno a questo centro. le capanne primitive realizzavano un’idea di totalità, di unità familiare, alla quale partecipava anche ogni genere di animali domestici. Volevo costruire qualcosa di simile: una dimora che corrispondesse ai sentimenti originari dell’uomo. Doveva dare la sensazione di essere al riparo, non solo in senso fisico, ma anche in quello spirituale».

Il Lago Maggiore con la sua “Tramontana” da nord che scuote l’animo e la sua “Inverna”, calma e calda del sud, rappresenta per noi fonte di ispirazione ma anche di identificazione, potendo affermare che siamo figli del lago, delle sue profondità e dei suoi aspetti anche imprevedibili e perigliosi.

Verso di-vino

E quando sono solo
con te faccio parola
Tu, fiasco divino
conosci le mie amate

L’Idea è quella di rappresentare nelle magiche tele di Italo Corrado poesie evocanti la forza del vino.

L’esperienza è iniziata a Bottenago (Brescia) nelle prestigiose Cantine Scolari, esponendo diversi quadri tratti dalle mie poesie sul vino.

«Che cosa non rivela l’ebbrezza? Essa mostra le cose nascoste» afferma Orazio.

Il vino conosce il potere di portarti altrove, possiede le chiavi di porte segrete che aprono a profondità ancestrali, a spazi siderali.